Tratta dal libro "Dizionario Ragionato di Equitazione" opera di Francois Baucher (1796-1873), uno dei più grandi studiosi dell'arte equestre di ogni tempo. E' stato stampato per la prima volta a Parigi nel 1833, cioè solo tre anni dopo l'avvento della prima locomotiva, che poteva raggiungere la velocità di 40 km orari, la prima macchina utilizzabile in alternativa al cavallo. In quell'epoca il cavallo era ancora estremamente indispensabile per l'uomo nella vita civile e in guerra.
AMAZZONE
(Amazone). E’ il nome dato alle dame che montano a ca-
vallo,
determinato in modo particolare in rapporto al vestito che indos-
sano per
tale attività. Questa denominazione è un ricordo delle fiere Amaz-
zoni che
un tempo sovvertirono imperi interi; ma è lontana dall’obbli-
gare il
gentil sesso a dimostrare tanto coraggio ed imprudenza quanta ne
dimostrarono,
si dice, quelle eroine. L’equitazione è, per le dame, un eser-
cizio
salutare che permette allo stesso tempo d’ammirare la loro natura-
le
grazia.
Del
resto, una donna può montare a cavallo benissimo, ovvero riuscire
a
piegare il cavallo a tutte le positure, conservarlo leggero e
condurlo con
precisione;
ma deve aver cura di salire su un cavallo mansueto e ben am-
maestrato.
In primo luogo perché non è nel carattere di questo sesso, timi-
do
quanto grazioso, di esporsi a battagliare con il cavallo; poi perché
l’ani-
male non
tarderebbe ad accorgersi della debole potenza che gli si oppone
e
prendere una iniziativa che potrebbe comportare dei rischi.
Così
l’abile amazzone non è colei che galoppa sul primo cavallo che ca-
pita
lasciandolo a se stesso: tale bravata non è che un’imprudenza che
si
tramuterà
in invincibile paura a seguito della prima caduta un po’ grave.
La dama
che monta bene a cavallo è colei che, senza paure puerili, ma
con
prudenza, sceglie la cavalcatura adatta e la dirige con abilità.
Ma
questa scelta da sola non basta: mai una dama deve uscire sola; oc-
corre
che sia sempre accompagnata da un cavaliere che si collochi alla sua
sinistra:
primo perchè la mano destra di quest'ultimo sia pronta a prende-
re le
redini per calmare un cavallo che si agiti troppo; secondo per
fermar-
lo, se
necessario, prevenendo eventuali cadute.
Una dama
non può far a meno di un cavaliere, non solo per uscire a ca-
vallo,
ma anche per montare in sella; infatti, vediamo come essa deve agi-
re. Dopo
aver circondato la forcella sinistra della sella con le redini
semite-
se in
modo da «sentire» leggermente la bocca del cavallo, essa l’afferra
con la
mano destra, con la quale tiene anche il frustino, poi, con la mano
sinistra
appoggiata sulla spalla del cavaliere, e il piede sinistro sostenuto
dalla
mano di quest’ultimo, si innalza con la gamba destra; tendendo
quel-
la
sinistra, erige bene il corpo e si siede leggera in sella.
Colà,
la sua posizione è semplice e facile; il corpo è eretto, senza
forza
e senza
affettazione; la gamba destra ricade mollemente davanti alla sella,
e la
sinistra si posa sulla staffa, la cui lunghezza deve essere fissata
in mo-
do che
la coscia sinistra venga a porsi sotto la terza forcella; le braccia
ca-
dano
senza rigidità lungo i fianchi; il polso sinistro, che trattiene le
redini
deve
restare uno o due pollici al di sopra del ginocchio; mentre il destro
resta
sul fianco. Occorre che il quarto della sella sulla quale ricade la
gam-
ba
sinistra sia molto corto, affinchè il cavallo possa sentire, se non
la pres-
sione
della gamba, almeno quella del tallone e dello sperone quando ce ne
sarà
bisogno (1).
Tali
pressioni aiuteranno il cavallo nei movimenti a sinistra, ed il
frusti-
no,
compiendo le funzioni della gamba destra, servirà per i cambiamenti
nella
direzione opposta. Ma occorrerà farne sentire la presenza, sia con
pres-
sioni
lente, sia con piccoli movimenti ripetuti dietro le cinghie.
Siccome
le dame non possono apprendere a cavalcare senza l’aiuto di
un
cavaliere, mi asterrò da maggiori spiegazioni; aggiungerò, quale
consi-
glio
ai loro istruttori, che bisognerà evitare di rendere le loro lezioni
trop-
po
monotone, variandole con tutti gli esercizi convenienti. Ora, una
dama
può
arrivare a condurre un cavallo ben allenato in tutte le figure di
maneg-
gio come
il più abile cavaliere. Tutte le mie allieve si esercitano nell’Alta
Scuola,
e molte di loro hanno raggiunto un’abilità sorprendente. Ma,
affin-
chè il
passo di lato sia più grazioso, la nostra amazzone deve adattare un
piccolo
sperone al tallone sinistro; con questo aiuto, ella può eseguire
tutte
le più
aggraziate figure, le manovre semplici ed anche le controdanze; que-
ste
figure aumentano il piacere della lezione e finiscono per far
acquistare
destrezza
e sicurezza alla dama.
Affascinate definizione come è affascinate l'epoca in cui è stata scritta, la mia epoca!
No, non sono così vecchia ma ho sempre pensato di aver vissuto quel periodo in una vita precedente...
Appena un po' maschilista ma tanto romantica :))) Bellissima!!!