Cesare
Fiaschi fu un gentiluomo ferrarese, nato nel 1523 da una famiglia di
estensi, coetaneo di Grisone, forse maestro del famoso Giovanni Battista Pignatelli (da wikipedia) e fondatore dell’
“Accademia di Ferrara”.
Nel 1556 scrive il libro “Trattato dell’imbrigliare, atteggiare e ferrare cavalli“ di grande importanza nella bibliografia equestre.
Nel 1556 scrive il libro “Trattato dell’imbrigliare, atteggiare e ferrare cavalli“ di grande importanza nella bibliografia equestre.
Diviso
in tre parti, in ciascuna delle quali tratta un argomento specifico,.
La
prima parte riguarda la scelta dell'imboccatura, che non deve essere
fatta in base alle mode del momento o alla ricerca del
morso”miracoloso” che permetta al cavaliere di colmare le proprie
lacune, ma deve essere una scelta fatta in base alle caratteristiche
del cavallo e alla sua morfologia.
Nella
seconda parte tratta il maneggio dei cavalli, ovvero l'addestramento.
Qui
troviamo la parte più interessante poiché Fiaschi riporta la sua
brillante intuizione di collegare i movimenti del cavallo, le
andature, le figure, la frequenza dei salti alla musica al fine di
agevolarne il ritmo, il tempo. Fiaschi è considerato l'iniziatore
dei caroselli
equestri
accompagnati da musica, ma non è cosa certa. Certamente però fu il
primo a servirsi della musica per il lavoro in cavallerizza.
La
terza parte riguarda invece la ferratura, descrive i vari ferri
adatti ad usi particolari e ai diversi tipi di unghia: perché
“essendo i piedi quelli che portano il corpo e la fatica” è
estremamente necessario che il cavaliere si istruisca in questa
materia e non lasci tutto quel che la riguarda nelle mani dei
maniscalchi, spesso poco preparati”. Un trattato unico, completo ed
esauriente.
La
bellezza di questo libro sta anche sulle molte tavole raffiguranti le
varie imboccature, le figure di maneggio accompagnate da spartiti
musicali, i tipi di ferri e una interessantissima tavola riportante
“le infermità che possono molestare i cavalli”.
Sulla vita di questo cavaliere raffinato calò presto il silenzio; nell’agosto del 1568 fu condannato dal Tribunale della Santa Inquisizione a dieci anni di galera per aver seguito la setta del monaco eretico Giorgio Rioli detto il Siculo, ma venne graziato perché protetto dalla famiglia d’Este. Forse per questa disavventura, o forse perché subito dopo di lui brillò la stella del suo discepolo Giovan Battista Pignatelli il Fiaschi venne presto dimenticato. Fu un grande maestro e gentiluomo troppo educato per sgomitare in cerca di visibilità. La sua fama risulta un po' oscurata dalla figura del contemporaneo Grisone e dai nuovi maestri stranieri. Muore nel 1592.
Ha
detto : “Senza la cadenza e il ritmo non potrà mai
essere fatto nulla di buono”
Le fonti:
http://cantalupoappuntiespunti.blogspot.it/2009/04/i-ferraresi-sono-gente-duna-una-razza.html
http://raritamusicali.unipg.it/galleria.php?concerto=12
http://passionevaquera.webnode.it/s/
http://www.aaee.it/node/79
http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_dell%27imbrigliare,_atteggiare_e_ferrare_cavalli (il libro)
Le fonti:
http://cantalupoappuntiespunti.blogspot.it/2009/04/i-ferraresi-sono-gente-duna-una-razza.html
http://raritamusicali.unipg.it/galleria.php?concerto=12
http://passionevaquera.webnode.it/s/
http://www.aaee.it/node/79
http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_dell%27imbrigliare,_atteggiare_e_ferrare_cavalli (il libro)
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