"Noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose e più lontano di quanto vedessero questi ultimi; non perché la nostra vista sia più acuta, o la nostra altezza ci avvantaggi, ma perché siamo sostenuti e innalzati dalla statura dei giganti ai quali ci appoggiamo"

Bernardo di Chartres,1120

lunedì 1 dicembre 2014

Equitazione e Dell'equitazione

Definizioni tratte dal libro "Dizionario Ragionato di Equitazione"(1833) di Francois Baucher.

EQUITAZIONE
E l'arte di ben montare a cavallo.
Per trattare questa voce come meriterebbe, bisognerebbe scrivere un libro intero; di seguito mi accontenterò di riporare alcuni passaggi sull'origine dell'equitazione e sui suoi vantaggi igenici... (vedi Dell'equitazione)

DELL'EQUITAZIONE
L’equitazione comunica agli organi dell’uomo la forza di cui essi hanno bisogno per acquisire convenientemente delle funzioni che gli sono proprie; regolarizza, se così posso esprimermi, tutti gli atti della vita, senza forzarli molto: Equitatio pulsum parum auget, ha detto Haller nei suoi Elementi di fisiologia. L’equitazione esercita una grande influenza sulla nutrizione e sull’assimilazione. Ed è assicurando un’ampia e giusta ripartizione dei principi nutritivi (che gli esercizi fisici hanno l’inconveniente di troppo dissipare), sviluppando così le costituzioni pletoriche e rotonde, segni certi di una salute robusta e di organi ben nutriti, che giunge a reprimere, direi quasi a soffocare, la predominanza della sensibilità, che causa disordini così grandi e così falsamente attribuiti alla debolezza dei nervi.

Il movimento generale che imprime l'esercizio moderato del cavallo è uno dei mezzi più adatti per fortificare la quasi universalità degli organi del corpo umano, ed è questa proprietà, tonica per eccellenza, che lo rende così valido per le persone deboli; per i convalescenti, e soprattutto per coloro che siano stati debilitati da lunghe malattie. Soprattutto i letterati devono praticare l’equitazione; vi troveranno un mezzo appropriato da opporre ai danni del loro genere di vita; poiché la posizione del corpo che questa pratica esige, ed i movimenti che determina, estremamente favorevoli alla libera espansione dei polmoni, distruggono efficacemente l’effetto nocivo della posizione forzata richiesta dal loro lavoro sedentario. Questo esercizio è d’altra parte uno dei più favorevoli al riposo del cervello poiché, senza affaticare le membra, senza dispendio d’influsso nervoso, il cavaliere apporta nei movimenti vitali che si dirigono verso l’encefalo una salutare diversione, ma non troppo intensa; tale da non impedire a quest’organo di riprendere prontamente con l’energia abituale la sua azione normale».


Concetti espressi quasi 200 anni fa e ancora validissimi oggi.  
L'equitazione è un'arte che fa bene al corpo e allo spirito.
E' una disciplina sportiva molto benefica per il corpo in quanto impegna diversi gruppi muscolari, gli addominali, i dorsali e i lombo-sacrali, muscoli del pube, dei glutei e quelli delle gambe e delle braccia,  potenziandoli e migliorandone il tono e l’elasticità.  
Aiuta l'apparato cardiovascolare, aumenta i battiti cardiaci e migliora il sistema di pompaggio del sangue.
Influisce positivamente sugli organi dell’equilibrio  e favorisce la consapevolezza del proprio corpo (propriocezione) in relazione allo spazio.
Andare a cavallo stimola l’attenzione, la concentrazione, la capacità di orientamento, l’interesse, la memoria, il velocizzarsi dei riflessi, l’agilità, la destrezza e l’equilibrio
E’ un'attività che può essere particata da tutti e a tutte le età: è molto educativa per i bambini e i ragazzi, è un valido aiuto per le persone ansiose o sotto stress, per persone con disabilità sia fisiche che neurologiche, aumenta l'autostima e la fiducia in se stessi, migliora le capacità di apprendimento  e favorisce la socializzazione.

Quindi l'equitazione è molto di più di uno sport, è una terapia per il corpo e per la mente, è  salute, è divertimento, è libertà, è vita... e, se praticata con passione, diventa un'arte!

 

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