"Noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose e più lontano di quanto vedessero questi ultimi; non perché la nostra vista sia più acuta, o la nostra altezza ci avvantaggi, ma perché siamo sostenuti e innalzati dalla statura dei giganti ai quali ci appoggiamo"

Bernardo di Chartres,1120

martedì 3 febbraio 2015

Il "Cavallo di Leonardo"




Girovagando nel web mi sono imbattuta in questo disegno che ho scoperto essere di Leonardo da Vinci. Dato che quest'uomo pare abbia fatto delle cose carine ;-), sono andata alla ricerca di qualche informazione circa l'origine di questo disegno e qui riassumo brevemente ciò che ho trovato.


E' il 1482 quando Ludovico Sforza detto il Moro da l'incarico a Leonardo di progettare una scultura equestre in onore di suo padre Francesco .
Francesco Sforza, duca di Milano, fu il primo duca della dinastia degli Sforza. Ricordato nella storia come un grande condottiero e abile politico, un uomo astuto che eccelleva nelle operazioni militari dimostrando tutto il suo ardore e carisma.
Il Da Vinci, voleva realizzare la più grande statua equestre del mondo, un'impresa colossale non solo per le dimensioni ma anche per la struttura in quanto intendeva rappresentare un cavallo nell'atto di impennarsi e di abbattersi sul nemico. 



Leonardo quindi cominciò a studiare tutti i dettagli anatomici del cavallo, la sua muscolatura, le proporzioni e passò moltissimo tempo a progettare e calcolare questa gigantesca opera riportando il risultato di questi studi su schizzi.


Il primo progetto ultimato del cavallo rampante risultava difficilmente attuabile per problemi di equilibratura quindi mise a punto un nuovo progetto che raffigurava il cavallo al passo, appoggiato su tre gambe.


L'artista, nel 1491, riuscì a creare un modello del cavallo in creta. Per l'opera definitiva, alta oltre sette metri, sarebbero state necessarie circa 100 tonnellate di bronzo. Purtroppo però gli eventi del tempo impedirono il completamento della statua, i francesi invasero Milano e Leonardo fu costretto a scappare abbandonando il suo progetto. Il bronzo destinato all'opera fu utilizzato per costruire i cannoni per difendere la città lombarda e il prototipo in creta andò distrutto.
Nel 1519 Leonardo muore esprimendo il suo rammarico per non aver mai terminato la sua statua equestre.

Dopo oltre quattro secoli, nel 1977, il sogno incompiuto di Leonardo diventa il sogno dell'erede di un impero d'acciaio degli Stati Uniti il sig. Charles Dent. Il suo obiettivo era di realizzare la scultura in bronzo e di regalare il cavallo agli italiani per l'anniversario dei 500 anni della distruzione del modello. Dent muore nel 1994 anche lui prima di poter vedere coronato il suo sogno. Il progetto viene poi adottato da un altro americano, Hank Meijer, che commissiona l'opera a Nina Akamu, 45enne, scultrice e pittrice specializzata in rappresentazioni figurative e di animali.
Cominciano così i processi di fusione e montaggio degli oltre settanta pezzi che costituiscono la scultura finale e finalmente nel 1999 il sogno di Leonardo si concretizza.
Costata sei milioni di dollari, la statua fu donata alla città di Milano e collocata all'ingresso dell'ippodromo di San Siro. 


Una replica in scala ridotta (2,5 m) fu donata nel 2001 alla città di Vinci, a 30 km da Firenze, e situata in piazza della Libertà. 


Da notizie riportate dai giornali, si legge che il “Cavallo di Leonardo” potrebbe diventare un simbolo dell'Expo 2015. Ci sarebbe infatti l'intenzione di trasferire la statua donata alla città toscana nel sito espositivo dell'Expo per dare maggiore visibilità e onore a questa opera di grandissimo valore artistico, un gioiello del grande patrimonio culturale italiano.


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