Federico
Grisone
( 1492-1561)
era un nobile, uno scrittore e
maestro di equitazione. Visse a Napoli, fu uno dei primi istruttori
di dressage e di equitazione di corte e pubblicò uno dei primi
trattati equestri dell'Europa moderna.
Studiò
attentamente i trattati di Senofonte ed aprì nel 1532 una scuola
dove insegnava ai figli dell’aristocrazia napoletana l’arte
dell’equitazione. I
suoi insegnamenti ebbero un grande successo tanto che molti
aristocratici d'Europa venivano in Italia per imparare alla sua
scuola.
Scrisse il suo metodo in un trattato “Gli ordini del cavalcare “ che, tra il 1550 e il 1623, venne stampato in ventuno edizioni italiane, quindici tradotte in francese, sette in tedesco, sei in inglese e una in spagnolo. In questa opera riporta le parole scritte da Senofonte, ma mentre quest'ultimo raccomandava il rispetto e la leggerezza, Grisone ricorreva a metodi piuttosto brutali, ed aveva inventato tutta una serie di imboccature e strumenti di tortura.
Scrisse il suo metodo in un trattato “Gli ordini del cavalcare “ che, tra il 1550 e il 1623, venne stampato in ventuno edizioni italiane, quindici tradotte in francese, sette in tedesco, sei in inglese e una in spagnolo. In questa opera riporta le parole scritte da Senofonte, ma mentre quest'ultimo raccomandava il rispetto e la leggerezza, Grisone ricorreva a metodi piuttosto brutali, ed aveva inventato tutta una serie di imboccature e strumenti di tortura.
Questo
è parzialmente giustificato dal fatto che i cavalli di cui disponeva
il Grisone erano i diretti discendenti dei pesanti cavalli nel
Medioevo , massicci e con scarso impulso. Nonostante i suoi metodi
coercitivi , il Grisone diede prova nei suoi scritti, di comprendere
pienamente le azioni, e le opposizioni, le difese e gli aiuti per
mettere il cavallo in una giusta azione, con una profonda
comprensione anche del suo carattere.
La
sua opera darà inizio all'Alta Scuola di equitazione. Nel 1561
questo libro venne portato in Francia da Antoine
de Pluvinel,
maestro di equitazione di Luigi XIII, il quale riadattò il metodo e
nel 1629 scrisse a sua volta L'Instruction
du Roy en l'Exercice de Monter a Cheval.
Le fonti:
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